La legge di Hick – Il tempo di una scelta infinita

La legge di Hick, formulata dagli psicologi William Edmund Hick e Ray Hyman, ci aiuta a capire perchè spesso prendere una decisione è cosi difficile e stressante. Il tempo che ci serve per fare una scelta viene condizionato sia dalla quantità di alternative possibile, sia da come esse sono organizzate. Il mercato odierno ci mette davanti un’infinita varietà di prodotti e informazioni, lunghe liste di prodotti, lunghi menù e via dicendo. Questo accade non solo nel web ma anche nel mondo reale. Da un lato questa vasta scelta è un tesoro al quale difficilmente rinunceremmo, ma allo stesso tempo ne restiamo vittime, vittime di uno stress da scelta.. Questo rischia non sono di portarci ad una “non-scelta”, ma nel caso in cui trovassimo la via della decisione di non esserne poi cosi felici e soddisfatti. Cerchiamo di capire meglio il funzionamento di questa legge, gli studiosi hanno sintetizzato il tutto con una formula matematica, ma in parole semplici possiamo dire che, la relazione fra il tempo utile a compiere una scelta e le possibili scelte non è lineare. Ciò significa che non c’è una proporzionalità diretta. All’aumento delle possibilità corrisponde un aumento del tempo, in seguito pero questo tempo tende a stabilizzarsi. La nostra mente che lavora al risparmio, non considera ogni singola alternativa, ma tende a raggrupparle in categorie di nostro interesse. Questo meccanismo può funzionare solo se le alternative seguono un ordine logico e riconoscibile. Nel prendere le nostre decisioni dobbiamo comunque tenere conto di qualche fattore Abilità quantitative. L’abilità appunto di elaborare dati quantitativi, applicando prove statistiche. Buon senso. La capacità di fare bilanci corrispondenti a realtà, valutare le situazione, consapevoli della nostra maturità intellettuale e capacità di ragionamento. Creatività. La creatività ci consente di sfrutture conoscenze pregresse per associarle ad una situazione concreta cosi da sviluppare una nuova strategia. Esperienza. Forse la più importante tra i fattori citati. L’esperienza ci fornisce la conoscenza acquisita mediante il contatto con un determinato settore della realtà, portando gli eventi ad essere oggetto di percezione, riflessione e verifica sperimentale. Possiamo quindi concludere che la legge di Hick, è un valido criterio per compiere le nostre scelte. Abbiamo solo bisogno di una strategia intelligente per minimizzare le alternative prese in considerazione.

L’effetto di Von Restorff. L’isolamento per emergere

  La teoria prese forma nel 1933 grazie alla psichiatra e pedriatra Hedwig von Restorff. Von Restorff, presentò ad un gruppo di partecipanti, una lista di oggetti simili mettendone in risalto solo uno.La scoperta fu una sorpresa, il ricordo dell’elemento isolato era quello più vivo. Il paradigma dell’isolamento può essere generato, esaltando l’elemento distintivo, attraverso forme, colori, dimensioni, spaziatura e sottolineatura. Il nome non sembra del tutto amichevole, ma l’effetto von Restorff non è altro che un effetto di “isolamento”. Le sue applicazione sono infinite, dalla vita quotidiano alla comunicazione. Vediamo qualche esempio L’EFFETTO VON RESTORFF NEL MARKETING Gli effetti di Von Restorff  nella pubblicità e nel marketing sono enormi. Il compito delle aziende è quello di risaltare il proprio prodotto cosi da poter essere ricordato. Un risultato ottimale, e spesso anche molto divertente e coinvolgente, è quello del guerrilla marketing. Siamo abituati a guardarci intorno e riconoscere nella normalità le nostre strade i nostri palazzi, ci muoviamo ormai dando per scontato ciò che ci circonda.. a non essere mai “catturati” o “disturbati” da qualcosa. Ecco, il guerrilla marketing cavalca questo senso di abitudine, sorprendendoci e rompendo lo schema. Non è altro che l’estremizzazione del concetto di isolamento, rompere lo schema del contesto cittadino, inserendo o modificando alcuni elementi dell’ambiente. Ci sono molti famosi esempi,  la campagna pubblicitaria di McDonald’s, la presentazione della nuova stagione de La casa di carta, il rasoio Bic e tanti altri…   L’EFFETTO VON RESTORFF NEL WEB Nel web, che spesso ci costringe in una struttura a griglia, l’effetto von Restorff, ci dà un grande aiuto nel veicolare le informazioni. La UX Experience ne fa un capo saldo. Voci di menù, pulsanti, cta, il focus su un pacchetto offerto e tanto altro… L’EFFETTO VON RESTORFF NELLE PRESENTAZIONI- Nelle presentazioni è una buona spalla per aiutarci a comunicare le nostre idee e per tenere il nostro ascoltatore attento e focalizzato nei punti più importanti. Vi mostro un elenco di attuazioni. L’EFFETTO VON RESTORFF NEL CINEMA L’esempio più famoso è sicuramente la bambina con il cappotto rosso che vediamo in Schindler’s List. Un film  quasi totalmente in bianco e nero. Durante la scena della liquidazione del ghetto di Cracovia, in silenzio appare la bambina, ci colpisce subito il colore del cappotto rosso. Immagine messa in risalto probabilmente come segno di speranza. Quasi sicuramente, ricordand il film ci apparirà subito questa scena. Come abbiamo visto l’effetto von Restorff può essere applicato in infinite situazioni,  è uno dei bias cognitivi dalle implicazioni pratiche più interessanti ed efficaci. FONTIhttps://psychologyinstructor.comhttps://lamenteemeravigliosa.ithttps://www.lauramondino.comhttps://www.neurexplore.comhttps://angolopsicologia.com

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