Studio antropologico – L’origine dei significati dei colori

In principio la vita dell’uomo era regolata da due fattori: la notte ed il giorno, l’oscurità e la luce.
Il giorno portava con sé le possibilità dell’azione, fornendo energia e stimolo, mentre la notte portava un ambiente nel quale le azioni dovevano cessare, inducendo passività, immobilità e, in generale, un rallentamento. I colori associati a questi due ambienti sono: il blu scuro del cielo notturno ed il giallo luminoso della luce del giorno. 

Il blu scuro è, dunque, il colore della quiete e della passività; il giallo lucente, il colore della speranza e dell’attività, ma, poiché tali tinte rappresentano l’ambiente della notte e del giorno, essi sono fattori che pongono un controllo sull’uomo e non sono tuttavia controllabili dall’uomo stesso; per questo vengono descritti dallo studioso Lüscher  come eteronomi., cioè colori che pongono un controllo dall’esterno.  

La notte (blu scuro) impone all’attività di cessare e forza il riposo; il giorno (giallo lucente) permette l’attività ma non la impone. Per l’uomo primitivo, l’attività, di regola, prendeva due forme: la prima attività era diretta verso la conquista e il possesso, la seconda verso la conservazione di se stesso. L’azione dell’attacco e della conquista è universalmente rappresentata dal colore rosso; la difesa dal suo complementare, il verde.  

E poiché queste azioni sono sotto il suo controllo, questi fattori e colori sono descritti dallo psicologo svizzero come autonomi. I colori erano dotati di un potere, di una funzione magica. Erano infatti considerati una forza sottile, un anello di congiunzione tra cielo e terra, in cui si trovavano .misteriose corrispondenze tra il mondo in alto e il mondo in basso.  

L’uomo ha quindi da sempre intuito il potere del messaggio dei colori, associando a questi dei concetti, dei sentimenti, dei segni, fino a creare un vero e proprio linguaggio dei colori. Una delle testimonianze più antiche relative ai poteri magici attribuiti ai colori è il fatto che già in epoca preistorica molti popoli avessero l’abitudine di dipingere i muri delle caverne.  

Già allora il rosso e il nero rappresentavano generalmente le due principali tinte simboliche connesse rispettivamente alla vita e alla morte. Esse venivano utilizzate, come rileva l’antropologo Howard Sun in I segreti dei colori, per la prima volta dall’uomo di Neanderthal per decorare le tombe dei suoi familiari.  

Nell’antico Egitto il simbolismo dei colori è molto evoluto, ed è proprio dall’Oriente che questa sensibilità cromatica si amplifica e si tramanda, attraverso la Grecia e Roma, fino ad estendersi all’intero mondo occidentale. Gli antichi Greci, infatti, nutrivano un grande interesse per il problema della luce e dei colori. Essi, con il loro acuto senso dell’effetto estetico dei colori e con la loro tecnica pittorica precocemente sviluppata, si sono occupati sin dall’antichità della teoria del colore. 

Secondo i pitagorici, nella scala cromatica, il contrasto di base tra l’oscurità della notte e il chiarore del giorno corrisponde alla coppia dei contrari nero e bianco. La pittura vascolare greca fu caratterizzata, in un primo periodo da linee bianche su fondo nero. Ben presto però apparve come terzo colore il rosso e in seguito, il giallo-ocra. Questi quattro colori usati in pittura sono, secondo la teoria di Empedocle, anche i colori primari della natura. 

Il numero archetipico quattro non costituisce solo la base della teoria coloristica empedoclea, ma anche quella della sua fondamentale teoria degli elementi: fuoco, acqua, aria e terra. Empedocle ha paragonato la composizione della materia dei quattro elementi della natura all’attività dei pittori, i quadri colorati risulterebbero dalla mescolanza dei quattro colori di base. 

A partire dalle prime epoche della civilizzazione, quindi, quando gli uomini si rivolsero ai misteri del loro destino e attinsero conforto nelle religioni, prese forma un preciso simbolismo del colore. 


FONTI
H. Sun, “i segreti dei colori” , Sonzogno, Milano 1995
C. G. Jung, L.uomo e i suoi simboli
F. Portal, Sui colori simbolici
J. W. Goethe, Teoria dei colori
http://www.vanessavidale.it
http://blog.gianlucatramontana.it
http://www.homolaicus.com

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